joe ha scritto:- Altri tipi di raid, come raid1 o raid5 sono comunque vantaggiosi anche in ambito home/soho perchè aumentano l'affidabilità dei dischi ridondando i dati... quindi se perdo un disco del raid posso recuperarlo partendo dall'altro (o dagli altri a seconda di quanti dischi costituiscano il mio raid).
Col Raid5 hai anche un notevole aumento delle prestazioni di I/O in lettura.
joe ha scritto:Ancora due domande:
1- in raid0 aumenta la velocità di traferimento, su questo non ci piove, ma i tempi di accesso al volume logico sono sempre gli stessi rispetto a quelli dei dischi singoli o sbaglio?
Da quanto ne so io si, ma solo con raid software. Con un raid0 hardware le cose cambiano, in meglio ovviamente.
joe ha scritto:2- Un caso che mi è venuto in mente. Poniamo di mettere in piedi una macchina virtuale per esempio per usare programmi non compatibili con linux ma che girano solo su altri SO.
Quindi voglio lavorare da linux, ma ho bisogno di usare anche programmi non linuxiti. E non voglio dover riavviare sfruttando un dual boot perchè magari parte dello stesso progetto richiede anche programmi che stanno su linux e che voglio poter usare.
L'idea potrebbe allora essere: metto una macchina virtuale e vi accedo da linux.
Avendo un SSD con spazio limitato (128GB di cui mettiamo 50GBper win e solo 70GB per linux) e avendo anche un hdd interno...
Dove mettere la macchina virtuale? Sull'ssd oppure sull'hdd? Ed eventualmente una situazione del genere giustificherebbe la necessità di un raid0 con due hdd?
In ambito casalingo su SSD, a meno che tu non faccia un raid 0 con 4 o 5 dischi. In quel caso però (se sei credente) è il caso di accendere qualche candelina in chiesa.