Mi ripresento

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gian_d
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Re: Mi ripresento

Messaggio da gian_d »

Dimenticavo: l'unico problema serio che incontro è l'incapacità di installare una versione di Cuda Toolkit che sia compatibile con la configurazione in modo da integrarne le funzionalità in Blender e in Opencv. Alla fine ci ho rinunciato, le problematiche non sono alla mia portata.

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joe
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Re: Mi ripresento

Messaggio da joe »

Non ti so aiutare nello specifico soprattutto perché la mia infima scheda video non credo ci faccia molto con Cuda Toolkit...

Se ho ben capito quando aggiorni non ricompili il software installato da sorgenti via slackbuild. E se rilevi un problema retrocedi i pacchetti aggiornati alla versione precedente in modo da far rientrare il problema. Ho capito bene?
Ma ad un certo punto dovrai pure adattare anche il software terzo compilato ai nuovi aggiornamenti no? Altrimenti resteresti poi fermo all'ultima situazione funzionante.
Con quale frequenza "ti arrendi" e ricompili il parco software terzo compilato?
Lo fai compilando tutto o solo magari un albero di dipendenze del software che manifesta problemi?
Esempio: aggiorno, mi accorgo che pippo_SBo non funge più perché dipendeva da lib-pluto_SBo e lib-paperino_SBo che a sua volta dipendono da lib-paperone-Pat, la quale fa parte del repo ufficiale ed è stata aggiornata causando il problema... A quel punto:

1. ricompili sono pippo_SBo lib-paperino_SBo e lib-pluto_Sbo?

2. oppure ricompili tutti i pacchetti compilati da sorgenti che si appoggiano a lib-paperone_Pat?

3. o ancora ricompili l'intero parco software SBo + altri compilati da te

Per avere un'idea, dici che hai molto software installato in quel modo... Ma di quanti pacchetti parliamo? 50? 100? 200? 400...?

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lablinux
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Re: Mi ripresento

Messaggio da lablinux »

@joe, io ho iniziato con slackware nel lontano 93, forse era la versione 1? Far funzionare X era un'impresa. L'ho usata quasi costantemente (lo ammetto qualche scappatella con Mandrake, Debian e red hat) fino alla 14.2
Dopo il quasi abbandono del ramo stabile sono passato da debian testing a ubuntu che la consideravo una debian già confezionata. Ho provato per qualche mese anche Fedora, ma il dover reinstallare ogni 6 mesi mi sembrava fuori luogo. Per questo ho iniziato ad usare le LTS di Ubuntu.
Ma il primo amore non si scorda mai, purrtroppo il tempo per gli smanettamenti è meno e non mi piace avere un pc zoppo, per questo slackware current la provo in virtual box.
NB in virtual box non uso mai il cd fisico ma la iso. I cd non li uso praticamente mai, anche per la macchina fisica uso le chiavette usb da anni, motlo più veloci ed economiche
@gian_d sei avanti anni luce

gian_d
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Re: Mi ripresento

Messaggio da gian_d »

joe ha scritto:
mar 29 set 2020, 23:32
Non ti so aiutare nello specifico soprattutto perché la mia infima scheda video non credo ci faccia molto con Cuda Toolkit...
La cosa non mi pesa, sarebbe solo uno sfizio, è per quello che alla fine ci ho rinunciato
Se ho ben capito quando aggiorni non ricompili il software installato da sorgenti via slackbuild. E se rilevi un problema retrocedi i pacchetti aggiornati alla versione precedente in modo da far rientrare il problema. Ho capito bene?
Ma ad un certo punto dovrai pure adattare anche il software terzo compilato ai nuovi aggiornamenti no? Altrimenti resteresti poi fermo all'ultima situazione funzionante.
Con quale frequenza "ti arrendi" e ricompili il parco software terzo compilato?
Credo di essermi spiegato male. Spesso vedo che c'è una nuova versione di un particolare applicativo nel sito ufficiale, mentre lo slackbuild sul repository è ancora impostato ad una minor o major release precedente. I motivi possono essere tanti: il mantainer che se la prende giustamente comoda oppure l'esistenza di qualche problema che ti richiede l'applicazione di patch o qualche modifica allo slackbuild oppure un'incompatibilità con le librerie attualmente rilasciate dalla current (giustamente Pat rilascia l'aggiornamento solo se riscontra la compatibilità con la configurazione corrente). Allora, per curiosità, ritocco lo slackbuild in modo da compilare la nuova versione. Spesso non riscontro problemi, talvolta salta fuori l'esigenza di aggiornare una o più dipendenze talvolta quella di applicare delle patch (cercando in rete e studiando il problema si può anche trovare la soluzione al caso specifico). Se ci riesco bene, se non riesco a completare la compilazione pazienza, resto alla versione attualmente installata. A volte però capita che installando il nuovo pacchetto dopo si riscontrano dei problemi con la configurazione fondamentale corrente. Allora ritorno alla versione precedente.
Lo fai compilando tutto o solo magari un albero di dipendenze del software che manifesta problemi?
Esempio: aggiorno, mi accorgo che pippo_SBo non funge più perché dipendeva da lib-pluto_SBo e lib-paperino_SBo che a sua volta dipendono da lib-paperone-Pat, la quale fa parte del repo ufficiale ed è stata aggiornata causando il problema... A quel punto:

1. ricompili sono pippo_SBo lib-paperino_SBo e lib-pluto_Sbo?

2. oppure ricompili tutti i pacchetti compilati da sorgenti che si appoggiano a lib-paperone_Pat?

3. o ancora ricompili l'intero parco software SBo + altri compilati da te
Non c'è una casistica sistematica, dipende da caso a caso. In generale l'aggiornamento dei pacchetti rilasciati con la current non richiede la ricompilazione del software di terze parti. Fanno eccezione solo alcuni pacchetti. Ad esempio l'aggiornamento di boost richiede la ricompilazione di alcune librerie (sono meno di una decina) che a catena bloccano il funzionamento di tutto il software dipendente. Basta ricompilare quelle e il funzionamento generale viene ripristinato. La libreria Qt5 non richiede la ricompilazione, anche se potrebbe essere consigliata: se ho ben capito, il software basato su Qt5 continua a funzionare, semplicemente non sfrutta eventuali nuove funzionalità introdotte con l'aggiornamento di Qt5. E così via. In ogni caso non è necessario ricompilare tutto, ma solo alcuni pacchetti.
Naturalmente facendo tesoro dell'esperienza, mi sto annotando tutto perciò quando installo un determinato aggiornamento so anche quali pacchetti devo ricostruire. Con questo tracciamento mi sto piano piano creando un quadro sempre più ampio che mi consente di intervenire in modo mirato.
È comodo per un motivo: ad esempio, se vedo che c'è l'aggiornamento di X e in quei giorni ho particolari impegni, evito di aggiornare per mantenere il sistema funzionante. Poi appena ho un po' di tempo da dedicare allora aggiorno e ricompilo il necessario. La cosa può richiedere anche poco tempo, magari un'oretta o qualche ora, ma preferisco rimandare in modo da dedicarmi senza correre il rischio di fare pasticci. Da poco infatti avevo incontrato un problema con il funzionamento di KDE ma poi è saltato fuori che per distrazione non avevo aggiornato tutti i pacchetti collegati a gstreamer incasinando un po' tutta l'interfaccia grafica. Insomma, piccoli incidenti comunque risolvibili senza farsi prendere dal panico.
Per avere un'idea, dici che hai molto software installato in quel modo... Ma di quanti pacchetti parliamo? 50? 100? 200? 400...?
Circa 250 pacchetti. In buona parte funzionali (comprese le dipendenze opzionali) all'installazione di Blender, Qgis, Avidemux, Inkscape, vlc, Audacity, pcsc-lite e qualche altro applicativo meno impegnativo che richiede le sue 4-5 dipendenze (es. Virtualbox, tesseract con relativa interfaccia grafica, pdftk, poedit, birdfont, ecc.). Si tratta di un insieme di applicazioni che mi rendono la current una workstation completa per le mie esigenze al punto di non aver alcun bisogno di dipendere da altri sistemi operativi per nessuna esigenza. In passato ho invece avuto bisogno di disporre di una ubuntu per alcune esigenze.

Attualmente l'unico impedimento operativo è quello di non poter utilizzare un reader per i testi scolastici della Zanichelli perché basato su software proprietario. Esiste una versione per Linux che può essere installata in sistemi Debian like, ho provato a adattarlo per la slackware ma non ci sono riuscito. Ma poco male, in ogni caso continuo ad utilizzare un sistema bruto, quello di digitalizzarmi le pagine dei libri con lo scanner e buonanotte al secchio :-D

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Re: Mi ripresento

Messaggio da gian_d »

lablinux ha scritto:
mar 29 set 2020, 23:34
@gian_d sei avanti anni luce
Non esageriamo! Ho semplicemente avuto la fortuna di scoprire Ponce: è stato preziosissimo perché negli ultimi 2-3 anni mi ha fatto capire quanti errori ho fatto in passato. Ciò mi ha permesso di conoscere molto meglio la slackware e soprattutto di sfruttare l'ottima combinazione tra la sua filosofia e il mio modus operandi: a me piace fare le cose "a manina" perché mi consente di avere una maggiore consapevolezza del sistema e mi permette di imparare. E la Slackware è la risposta migliore a questa esigenza. Ho imparato più in questi ultimi 2-3 anni, sia pure sbattendoci la testa, che in tutto il resto del tempo. E dire che uso la Slackware con soddisfazione dal 2004 dopo alcuni anni di frustrazione con Mandrake e Red Hat. Negli ultimi anni ho imparato a conoscere un po' anche l'universo Debian, ma ormai sono troppo slack-dipendente per poterne fare a meno :-D

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Re: Mi ripresento

Messaggio da joe »

Non c'è una casistica sistematica, dipende da caso a caso. In generale l'aggiornamento dei pacchetti rilasciati con la current non richiede la ricompilazione del software di terze parti. Fanno eccezione solo alcuni pacchetti. Ad esempio l'aggiornamento di boost richiede la ricompilazione di alcune librerie (sono meno di una decina) che a catena bloccano il funzionamento di tutto il software dipendente. Basta ricompilare quelle e il funzionamento generale viene ripristinato. La libreria Qt5 non richiede la ricompilazione, anche se potrebbe essere consigliata: se ho ben capito, il software basato su Qt5 continua a funzionare, semplicemente non sfrutta eventuali nuove funzionalità introdotte con l'aggiornamento di Qt5. E così via. In ogni caso non è necessario ricompilare tutto, ma solo alcuni pacchetti.
Naturalmente facendo tesoro dell'esperienza, mi sto annotando tutto perciò quando installo un determinato aggiornamento so anche quali pacchetti devo ricostruire. Con questo tracciamento mi sto piano piano creando un quadro sempre più ampio che mi consente di intervenire in modo mirato.
Ok, diciamo che aggiorni sapendo quello che stai facendo allora. Ed è un approccio che presuppone una solida conoscenza dei pacchetti installati, intendo i pacchetti terzi principalmente, l'esempio di boost calza a pennello. A me spesso ha dato grane ffmpeg o qualche libreria connessa: aggiornavo con slackpkg e poi ad esempio mpv non funzionava più, o altra roba che si aspettava di trovare il vecchio ffmpeg o altre librerie su cui era costruito.
Ti dico la verità, sinceramente ricordarmi tutte le varie interdipendenze a memoria mi sarebbe impossibile. Non usando current, non so, magari poi in pratica è più facile di quanto io immagini... Ad ogni modo ecco perché io punterei a ricompilare tutto il software extra dopo l'aggiornamento dal repo ufficiale, in quel modo non rischierei di lasciare in giro orfani di librerie aggiornate e altri problemi di dipendenze.
Se ricordo bene, in un topic di tempo fa, tipo gennaio o giù di lì, proprio Ponce mi faceva presente che lui ha una creato una coda di pacchetti SBo e che la ricompila in toto, ora non ricordo di preciso se ad ogni aggiornamento, che anche lui esegue su base praticamente giornaliera, o quasi comunque. Proprio lui mi spiegava che utilizza una macchina virtuale su server remoto per lo scopo: lancia l'aggiornamento e poi la ricompilazione della coda; da lì ottiene un repo personale di N pacchetti e a quel punto se non ci sono problemi aggiorna anche il sistema locale pescando appunto dal repo in questione.
Mi rendo conto che, se da una parte la ricompilazione di tutto assicura una maggiore coerenza del sistema, nell'approccio di aggiornamento simil-quotidiano sicuramente non è necessaria, sempre a patto di sapere quello che si sta facendo, cosa si va ad aggiornare e quali software terzi dipendono da quell'aggiornamento (vedi boost).

Però, se invece si aggiorna la current con una frequenza più bassa, anche solo una volta al mese tanto per dire, be' in quel caso aggiornare tutto a mano diventa un lavoro in termini di "tempo umano dedicato" abbastanza critico. A quel punto può essere conveniente accettare le tempistiche di ricompilazione certamente importanti, ma perlomeno si tratterebbe di "tempo macchina" in quel caso. Su recenti PC carrozzati la cosa si può fare in macchina virtuale, continuando ad utilizzare il sistema anche per altri compiti ed evitando di incasinare direttamente il sistema principale in caso di problemi causati dall'aggiornamento.

Detto questo, sarebbe una gran bella cosa se ci fosse un repo SBo-current contenente i pacchetti ricompilati, ad esempio a cadenza mensile.
Ci sono diversi spazi in rete che ospitano repository di distrubuzioni anche vetuste, chissà che magari da qualche parte non siano disponibili ad accogliere anche un repo non ufficiale di slackware current contenente:
  1. pacchetti ufficiali "congelati" ad esempio al 1 settembre 2020
  2. pacchetti SBo-git precompilati su sistema aggiornato allo stesso 1 settembre 2020
A quel punto si aggiunge il repo a slackpkg e stop.
Sarebbe una grande comodità che eviterebbe di dover ricompilare tutto o in parte ad ogni aggiornamento.
Evidentemente se non è stato ancora creato qualcosa del genere ci saranno buoni motivi, magari costi, o forse anche problemi con licenze (non credo che tutti i software SBo siano pubblicabili in precompilato direttamente), ecc...
Un repo di precompilati SBo d'altra parte sarebbe proponibile anche per la stabile. Non cambia molto, anzi dovrebbe essere molto meno problematico e si potrebbe tranquillamente revisionare il repo con una frequenza molto più bassa (tipo 3 mesi? o anche di più..).

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Re: Mi ripresento

Messaggio da ponce »

per spiegare: io si, aggiorno le mie installazioni di current ad ogni nuovo ChangeLog che rilascia Pat, ma per fortuna non e' che ogni aggiornamento del ChangeLog sia incompatibile con i pacchetti di terze parti gia' installati.
boost e' un esempio di libreria "problematica" ma anche icu4c e' un altro esempio, o il gcc, la glibc, e cosi' via.
per darti un 'idea di quando ho ritenuto opportuno ricompilare tutto per qualche aggiornamento (che magari pero' ha coinvolto solo una piccola parte dei pacchetti installati ma io, un po' per pigrizia un po' per controllare se ci sono altri problemi che mi sono sfuggiti, ricompilo tutto) puoi dare un'occhiata al ChangeLog del mio repository di pacchetti
http://ponce.cc/slackware/slackware64-c ... ngeLog.txt

un repository come auspichi, joe, con tutti i pacchetti di SBo ricompilati una volta al mese e', a mio parere, materialmente impossibile, per i seguenti motivi:
- il tempo macchina per compilare i pacchetti (per ~= 7000 pacchetti ci vuole un bel po', diversi giorni, anche su macchine veloci);
- il tempo necessario per patchare quello che non funziona: io sulle mie installazioni ho ~= 650 pacchetti di terze parti, ma gli altri ~= 6500 che sono su SBo non sono testati ogni volta che ricompilo tutto e anche questa fase richiede moltissimo tempo, molto di piu' del tempo macchina necessario per compilarli.
- quando hai finito di patchare tutto (e non e' mai possibile farlo completamente, quindi bisogna giocoforza lasciare diverse cose come non funzionanti), e risincronizzi current devi ricominciare a patchare tutto un altra volta, senza sosta e senza finire mai effettivamente con qualcosa che possa essere definito "completo".
se hai un team numeroso che fa questo lavoro a tempo pieno (a quel punto non puo' essere piu' fatto come un hobby e sarei curioso di capire chi pagherebbe loro lo stipendio) e svariate macchine dedicate... boh, forse.

e anche per la stabile non sono tutte rose e fiori: oltre al tempo macchina per compilare i pacchetti, quando aggiorni librerie o dipendenze (e questo su SBo accade con cadenza settimanale) spesso diverse cose si rompono, quindi bisogna muoversi con i piedi di piombo, testare, ed essere pronti eventualmente anche a tornare indietro.
per dirla tutta, anche se buona parte di questo lavoro viene fatto dai maintainer di SBo e il repository per current ne beneficia indirettamente lo fa solo in modo parziale, visto che spesso ci sono problemi legati alle nuove versioni che sono specifici per current, quindi credo che anche questa tempistica tu possa aggiungerla sopra al computo del tempo necessario a fare un repository per current.

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Re: Mi ripresento

Messaggio da joe »

Eh ma infatti, se una cosa del genere non esiste appunto un motivo c'è.
Il discorso del patching non l'avevo considerato in effetti, quello è un bel problema...

Comunque io mi accontenterei anche di un repo aggiornato a 6-9 mesi! :D
In quel modo il lavoro sarebbe ridimensionato parecchio: una volta aggiornato e ricompilato tutto, una volta patchato il pezzabile, stop.
Il repo resta così, immutato per altri 6/9 mesi.

Poi chi vuole un certo software aggiornato a versione di sviluppo (ad esempio io tempo fa avevo voluto provare Scribus in versione git o svn o similare perché vi avevano introdotto una funzionalità che mi interessava), be' in quel caso si può anche informare, vedere da cosa dipende, e quali pacchetti dipendono da lui ecc ecc... Per una manciata di pacchetti è tranquillamente fattibile dopotutto.

gian_d
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Re: Mi ripresento

Messaggio da gian_d »

tremo al pensiero di quando sarà aggiornato glibc! Lì sì che si dovrà ricompilare tutto o quasi.
In ogni modo una ricompilazione generale dei pacchetti è necessaria rifarla periodicamente quando si procede ad aggiornamenti di un numero critico di librerie. Ad esempio io l'ho fatto un paio di settimane fa aggiornando un po' di tutto. A mio parere è un'operazione abbastanza sostenibile da fare in media due volte l'anno (a me richiede più o meno una settimana di tempo a meno che non ci lavori a tempo pieno)

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Re: Mi ripresento

Messaggio da tedesfo83 »

Ragazzi! Non pensavo di stimolare una discussione così interessante, ne sono contento.

Inanzi tutto è davvero bello vedere quanto siete preparati ed appassionati a questa distribuzione.Tutto ciò mi fà ben sperare nella mia scelta nell' utilizzare Slackware e nella permanenza in questa community.
(Mi sono dovuto leggere bene tutto con calma e ammetto che dovrò rifare una rilettura dei vostri post, perchè alcune cose non mi sono ben chiare.)

D'altra parte, però, sono un pò preoccupato, perchè noto quanto scarsamente io sia preparato in materia e quanto sia complicato il mantenimento di tale distribuzione. Sono abbastanza sicuro che sarà un bel bagno di sangue all' inizio.
Al momento, giusto per informarvi, come già ho scritto nel precedente post, ho installato su macchina virtuale Slackware64 current con Plasma da live di AlienBob tramite il tool setup2hd. Si è rivelato tutto abbastanza indolore e pratico, soprattutto perchè alla fine si ottiene un sistema pronto all' uso (almeno per quello che ho potuto vedere).

Spero di avere il tempo di continuare a seguire assiduamente Slackware, lo trovo un sistema operativo molto interessante e stimolante, il mio intento al momento è arrivare al punto di dire "Ok! Sono pronto per installarlo definitivamente in dual boot sul mio pc" e spero vivamente di riuscirci.
Ultima modifica di tedesfo83 il gio 5 nov 2020, 23:09, modificato 1 volta in totale.

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Re: Mi ripresento

Messaggio da joe »

Come avrai potuto capire, al momento il ciclo di sviluppo di slackware è abbastanza fuori dall'ordinario. Questo dipende sostanzialmente da Pat, il nostro amato tiranno Volrkerding! :D

Solo (o quasi...) per questo molti utenti (me compreso) si sono posti il problema di come sopravvivere utilizzando slackware-current, altrimenti avremmo dormito sonni abbastanza tranquilli nel nostro caro e accogliente ramo stabile (che alla fine è quello che sto facendo io nella pratica).

Di solito infatti, soprattutto se sei all'inizio con slackware, ti installi la stabile e finisce tutto lì, poi piano piano ti installi tutto il software terzo anche compilandolo con gli slackbuilds di SBo, anche usando strumenti tipo sbokpg o sqg che sono abbastanza una manna da cielo. C'è sempre da compilare, sì, ma lo fai una volta sola, e se non ti serve fare ulteriori upgrade di quei softwares (come diceva Ponce anche SBo evolve di settimana in settimana), puoi stare tranquillo per molto tempo, proprio perché sulla stabile di solito gli aggiornamenti sono per lo più bugfix che non prevedono avanzamenti di versione tali da scardinare il resto della distribuzione, per cui quando aggiorni la stabile, non devi ricompilare tutto il software SBo.

Questa è la situazione abituale, quando una nuova stabile è rilasciata in tempi tipo 1 anno, 1 ann'emmezzo, 2 anni.
Adesso invece slack 14.2 è dell'estate 2016!
Sono 4 anni che non viene rilasciata una versione stabile... Ciò implica che anche tutto il software terzo che trovi su SBo, che è pensato e adattato al ramo stabile, fa riferimento ad un sistema di destinazione ormai datato per uso desktop (usabile sì, ma con qualche rinuncia che sta sullo stomaco).
Inoltre in tutto questo periodo parecchia roba importante del sistema ufficiale è stata upgradata e quindi anche per il ramo stabile aggiornare ha richiesto poi la ricompilazione del software SBo installato sul sistema, in 4 anni dopotutto ci sta anche, ma va detto che non è una passeggiata se si hanno più di 300 pacchetti e un PC non proprio fulmineo.

Per cui chi vuole iniziare con slackware adesso, o si accontenta della vecchia 14.2 oppure si deve arrovellare un po' su come gestire la current.
Current che, non farti ingannare, è in pieno sviluppo: nonostante la stabile sia vetusta per uso desktop, non è che Pat sia andato in ferie da 4 anni. È sempre lì che macina pacchetti tutti i giorni!
Evidentemente avrà i suoi più che ragionevoli motivi per non aver ancora rilasciato una nuova Slack-15.0 o quel che sarà.

Offtopic: Io ho il sospetto, ma non ho approfondito, che gli porti via un sacco di tempo integrare KDE col sistema, però non so...
Se così fosse a me non dispiacerebbe avere un Pat che si occupa del sistema "core" e ne rilascia una versione stabile più frequentemente, tipo una volta all'anno andrebbe già benone, dopodiché i grossi software tipo KDE lasciarli gestire come software terzo esterno, magari da collaboratori tipo AlienBob che già ora per quel che riguarda Plasma 5 e simili sanno il fatto loro.
Ovviamente è solo la considerazione di un ignorante in materia... Ripeto se Pat ha scelto questa via, penso che ci possiamo fidare. Però il problemuccio di una stabile vetusta e una current "difficile" resta.

gian_d
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Re: Mi ripresento

Messaggio da gian_d »

A tedesfo83. Se può servirti da incoraggiamento, sappi che io sono approdato alla Slackware da principiante Linux dopo un paio d'anni di disavventure con Mandrake e Red Hat. Queste due distribuzioni mi hanno permesso più che altro di prendere un minimo di conoscenza di Linux, ma in generale ero menomato. Problemi di compatibilità con hardware di vario tipo e così via, per cui restavo sostanzialmente un utente dipendente da Windows. Prima metà degli anni 2000.
Con la Slackware è cambiato tutto perché ho cominciato a diventare veramente un utente Linux, ovvero gran parte dell'utilizzo del pc si svolgeva nella Slackware, pur mantenendo collegato il cordone ombelicale con un Windows 2000. Questo perché in definitiva quello che non mi riusciva di fare con la Mandrake o la Red Hat, con la Slackware andava a buon fine. Installazione di software dai sorgenti, ricompilazione del kernel, impostazione di qualche configurazione (rigorosamente attraverso file di testo). Verso la fine degli anni 2000 ho staccato completamente il cordone ombelicale con Windows. Diciamo che dal 2007-2008 in poi sono diventato un utente Linux puro. Questo grazie alla Slackware! Solo alcuni piccoli problemini mi consigliavano di mantenerla in compresenza con Ubuntu perché ancora incontravo qualche problema con contesti un pochino più avanzati. In seguito, negli ultimi 10 anni, la situazione si è completamente ribaltata: quello che mi risultava facile fare con la Slackware non sempre lo era con Ubuntu. Alla faccia delle distribuzioni user-friendly!

Il motivo di fondo a mio parere è uno solo: la Slackware per quanto sia ritenuta (a torto) ostica è una distribuzione che mantiene una sostanziale fedeltà allo standard e, soprattutto, è una distribuzione che si lascia controllare dall'utente e non il contrario. Questo ti permette di conoscerla, di imparare e di metterci mano per risolvere gli eventuali problemi. Magari con un po' di aiuto in rete all'occorrenza.

Personalmente non mi ritengo un utente esperto, assolutamente, ci sono ambiti che non mi sogno minimamente di sperimentare smanettandoci. Però faccio tesoro degli errori e di quel che imparo giorno dopo giorno e questo mi ha permesso di avere una notevole familiarità (che non significa competenza avanzata) con la distribuzione.

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Re: Mi ripresento

Messaggio da gian_d »

@joe: ti dirò che l'upgrade di KDE è la cosa che mi manca di meno, in fondo resta sempre un ambiente grafico e meno fronzoli integrati ha, a mio parere e per i miei scopi, meglio è. E KDE 4 risponde in pieno alle mie esigenze. Quello che mi interessa in fondo è l'avanzamento del sistema operativo e, in sostanza, del bagaglio di librerie necessarie a mantenere il passo con l'aggiornamento del software applicativo. In effetti, tolta qualche eccezione, gran parte degli applicativi che uso non sono quelli integrati in KDE, di cui utilizzo solo gli applicativi "minori". Io credo che un grande passo avanti sia stato fatto con l'integrazione del supporto pieno a Qt5 nella distribuzione (grazie ad Alienbob, non dimentichiamocelo)

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Re: Mi ripresento

Messaggio da joe »

Sono d'accordissimo, sia con la tua esperienza riguardo le tue precedenti distribuzioni (io partii da Fedora, perché ne ebbi diciamo un imprinting da un tecnico che mi spiegò cos'è linux, mi mostrò un paio di cose che si possono fare con la shell e non ci pensai due volte ad impararmela, frutti che successivamente si rivelarono utilissimi). In quei casi confermo, c'era sempre qualcosa che impediva di mettere mano qui o la: con slackware invece si poteva fare, onori e oneri, ma si poteva fare e funzionava.
C'era poi il detto chi conosce slackware conosce linux... Ti dirò, sì e no, alla fine slackware va appresa anche lei e se poi ritrovi davanti ad uno schermo ubuntu e devi lavorare con systemctl tanto per dire, non è che ne sai così tanta. Ad ogni modo la semplicità di come slackware è progettato resta e questo semplifica le cose quando devi aggiustare qualcos o far funzionare qualcosa su slackware.

Per il discorso di KDE concordo anche lì, anzi è proprio quello che ho scritto anch'io. Poi con me sfondi un portone perché uso da diversi mesi dwm.
Non ti nascondo che a volte per cercare foto ecc uso Dolphin o Gwenview, e spesso apro qualche PDF con Okular piuttosto che con mupdf, più che altro per vedere il pdf a pagine affiancate o se devo stampare poi il documento.
Ma l'ho buttata lì, non è detto che quello che ritarda l'uscita della nuova stabile sia KDE. Magari è anche altro...

gian_d
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Re: Mi ripresento

Messaggio da gian_d »

Sì, di KDE uso moltissimo Ocular, Dolphin, Gwenview, Konsole, Ark e Kompare. Mi è utilissimo anche Konqueror che uso per l'home banking perché c'è uno script ottimizzato per Explorer che fa impallare sia Firefox sia Opera e, a quanto pare anche Chromium (almeno su Ubuntu), mentre Konqueror va che è una bellezza. Uso alcuni programmi della sezione giochi e didattica e all'occorrenza utility di sistema (in particolare K3b), ma tutto il resto o non è installato o è inutilizzato (grafica, multimedia, automazione office, sviluppo, ecc.).

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