[Sondaggio] Se abbandonaste Slackware...
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Regole del forum
1) Citare sempre la versione di Slackware usata, la versione del Kernel e magari anche la versione della libreria coinvolta. Questi dati aiutano le persone che possono rispondere.
2) Per evitare confusione prego inserire in questo forum solo topic che riguardano appunto Gnu/Linux in genere, se l'argomento è specifico alla Slackware usate uno dei forum Slackware o Slackware64.
3) Leggere attentamente le risposte ricevute
4) Scrivere i messaggi con il colore di default, evitare altri colori.
5) Scrivere in Italiano o in Inglese, se possibile grammaticalmente corretto, evitate stili di scrittura poco chiari, quindi nessuna abbreviazione tipo telegramma o scrittura stile SMS o CHAT.
6) Appena registrati è consigliato presentarsi nel forum dedicato.
La non osservanza delle regole porta a provvedimenti di vari tipo da parte dello staff, in particolare la non osservanza della regola 5 porta alla cancellazione del post e alla segnalazione dell'utente. In caso di recidività l'utente rischia il ban temporaneo.
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- aschenaz
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Facendo un paragone con l'ecologia, gli esperti dicono che il mantenimento della biodiversità è fondamentale per l'equilibrio ambientale...
Facendo un altro paragone con il commercio, la concorrenza è fondamentale per il miglioramento della qualità e il mantenimento dei prezzi.
Credo che tanta diversità di distribuzioni (che seguono magari binari diversi) sia salutare per il progresso di un sistema fondato sul libero impegno.
Molto spesso appiattimento=sclerotizzazione.
Il fatto che tanta gente non si avvicini a Linux, IMHO dipende specialmente da:
- scarsa (o nulla) conoscenza di questa alternativa;
- abitudine radicata nell'uso di quell'altro sistema;
- paura nei confronti di ogni tipo di cambiamento;
- pigrizia, apatia, mancanza di stimoli al cambiamento.
Facendo un altro paragone con il commercio, la concorrenza è fondamentale per il miglioramento della qualità e il mantenimento dei prezzi.
Credo che tanta diversità di distribuzioni (che seguono magari binari diversi) sia salutare per il progresso di un sistema fondato sul libero impegno.
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- scarsa (o nulla) conoscenza di questa alternativa;
- abitudine radicata nell'uso di quell'altro sistema;
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- pigrizia, apatia, mancanza di stimoli al cambiamento.
Quoto nella totalità, le avrei volute dire io queste paroleFacendo un paragone con l'ecologia, gli esperti dicono che il mantenimento della biodiversità è fondamentale per l'equilibrio ambientale...
Facendo un altro paragone con il commercio, la concorrenza è fondamentale per il miglioramento della qualità e il mantenimento dei prezzi.
Credo che tanta diversità di distribuzioni (che seguono magari binari diversi) sia salutare per il progresso di un sistema fondato sul libero impegno.
Molto spesso appiattimento=sclerotizzazione.
Il fatto che tanta gente non si avvicini a Linux, IMHO dipende specialmente da:
- scarsa (o nulla) conoscenza di questa alternativa;
- abitudine radicata nell'uso di quell'altro sistema;
- paura nei confronti di ogni tipo di cambiamento;
- pigrizia, apatia, mancanza di stimoli al cambiamento.
Ma anch'io sono daccordo sui punti da te elencati, se non per il fatto che ormai è un luogo comune che "Linux non sia conosciuto".
Se chiedi ad una qualsiasi persona che usi il PC "veramente" (ovvero non mi riferisco alle persone che comprano il PC per fare una stampa all'anno e per farlo vanno dal loro "negoziante di fiducia" che fa pagare loro il triplo) cos'è Linux, ti rispondono che è un sistema operativo.
E' una balla che Linux è conosciuto in certi ambiti... quello che è invece vero è che Linux è USATO solo in certi ambiti.
Ho più di un amico che ci ha provato... e poi sono tornati a Windows (magari dopo aver brasato il bootloader senza saperlo e senza sapere di poterlo ripristinare).
Gli altri punti sono esattamente quello che dicevo io... i "TUTTI" devono cambiare abitudine.
Ma se diamo loro una mano (tant'è che, guarda caso, LSB non l'ho inventato io e ci collaborano aziende di un certo calibro e, guarda caso, perfino "Debian" si sta adeguando) magari la migrazione sarà possibile.
Non credete che, ad esempio, l'uniformità delle interfacce grafiche (vd KDE e GNOME) abbia favorito un forte sviluppo negli ultimi anni del pinguino? Non confondere, io credo FORTEMENTE nelle diversità, ma nel senso delle alternative che possono essere scelte dall'utente, non imposte da coloro che fanno le distro. Ad esempio, tornando all'esempio di prima, non uso ne KDE ne GNOME, eppure loro giocano un compito fondamentale. Alla fine, i pacchetti sono pacchetti, e i sorgenti sono sorgenti. Non credo che mettere o no una directory comunemente usata in una distro sia una vera forma di "diversità positiva" (vd rc.d e i vari rc1.d, rc2.d ...) o di scelta che possa influenzare la varietà dell'ecosistema. La diversità è scegliere, ad esempio, la libreria da usare, la versione, il bootloader, l'interfaccia, la shell, e soprattutto DARE la possibilità di un controllo totale.
Capito cosa intendo?
Se chiedi ad una qualsiasi persona che usi il PC "veramente" (ovvero non mi riferisco alle persone che comprano il PC per fare una stampa all'anno e per farlo vanno dal loro "negoziante di fiducia" che fa pagare loro il triplo) cos'è Linux, ti rispondono che è un sistema operativo.
E' una balla che Linux è conosciuto in certi ambiti... quello che è invece vero è che Linux è USATO solo in certi ambiti.
Ho più di un amico che ci ha provato... e poi sono tornati a Windows (magari dopo aver brasato il bootloader senza saperlo e senza sapere di poterlo ripristinare).
Gli altri punti sono esattamente quello che dicevo io... i "TUTTI" devono cambiare abitudine.
Ma se diamo loro una mano (tant'è che, guarda caso, LSB non l'ho inventato io e ci collaborano aziende di un certo calibro e, guarda caso, perfino "Debian" si sta adeguando) magari la migrazione sarà possibile.
Non credete che, ad esempio, l'uniformità delle interfacce grafiche (vd KDE e GNOME) abbia favorito un forte sviluppo negli ultimi anni del pinguino? Non confondere, io credo FORTEMENTE nelle diversità, ma nel senso delle alternative che possono essere scelte dall'utente, non imposte da coloro che fanno le distro. Ad esempio, tornando all'esempio di prima, non uso ne KDE ne GNOME, eppure loro giocano un compito fondamentale. Alla fine, i pacchetti sono pacchetti, e i sorgenti sono sorgenti. Non credo che mettere o no una directory comunemente usata in una distro sia una vera forma di "diversità positiva" (vd rc.d e i vari rc1.d, rc2.d ...) o di scelta che possa influenzare la varietà dell'ecosistema. La diversità è scegliere, ad esempio, la libreria da usare, la versione, il bootloader, l'interfaccia, la shell, e soprattutto DARE la possibilità di un controllo totale.
Capito cosa intendo?
Ultima modifica di zacmarco il mer 14 mar 2007, 11:27, modificato 1 volta in totale.
Vabbè ho capito... ma che significa? Allora per evitare che gli altri si avvicinino mettiamo loro i bastoni tra le ruote? Dai, non ha senso.
Sono invece tante le persone che vorrebbero veder cadere il monopolio Microsoft (a me non me ne frega niente, per me può fare fior fior di quattrini, ma mi rode che al lavoro, anche di un certo ambito, mi mettano davanti un PC con Windows per poi dover usare CygWin per sviluppare), e molte persone in questo forum la penseranno certamente così. Le persone parlano come te, e poi chiamano Windows con l'appellativo "Windows".
Sono invece tante le persone che vorrebbero veder cadere il monopolio Microsoft (a me non me ne frega niente, per me può fare fior fior di quattrini, ma mi rode che al lavoro, anche di un certo ambito, mi mettano davanti un PC con Windows per poi dover usare CygWin per sviluppare), e molte persone in questo forum la penseranno certamente così. Le persone parlano come te, e poi chiamano Windows con l'appellativo "Windows".
E chi l'ha detto questo? Sto solo cercando di farti notare che è sbagliato dare per scontato che TUTTI gli utenti Linux vogliano ciò che dici tu. Non prenderlo come un dato di fatto.zacmarco ha scritto:Vabbè ho capito... ma che significa? Allora per evitare che gli altri si avvicinino mettiamo loro i bastoni tra le ruote? Dai, non ha senso.
Qui sono d'accordo con te.ma mi rode che al lavoro, anche di un certo ambito, mi mettano davanti un PC con Windows per poi dover usare CygWin per sviluppare)
Da me non l'hai sentito di sicuro, te lo garantisco.Le persone parlano come te, e poi chiamano Windows con l'appellativo "Windows".
Attenzione all'OFF-TOPIC.
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le cose non stanno esattamente cosi', GNU/Linux e' nato da gente che utilizza un OS in un certo modo (alla *nix way), questa gente lo ha sviluppato per rispondere alle esigenze che avevano; ora non puoi pretendere che queste persone dedichino tempo ed energie per modificare un sistema al fine di poterlo usare in un modo a loro non congeniale; nessuno vuole allontanare nessun altro, ma io se scrivo della musica per diletto, scrivo musica che piace a ME, se poi permetto a tutti di ascoltarla non mi puoi venire a dire che a te quella musica cosi' non piace e la devo modificare, mica nessuno mi paga per scriverla, lo faccio per piacere personale; se poi a te non sta bene modificatela (ti do anche questa possibilita') in modo che incontri il tuo gradimentozacmarco ha scritto:Vabbè ho capito... ma che significa? Allora per evitare che gli altri si avvicinino mettiamo loro i bastoni tra le ruote?
bha, solitamente per chi fa lavori tecnici in ambito informatico, se ti trovi bene ad usare un dato OS, l'azienda non ha problemi a fartelo usare (stante il fatto che puo' non supportartelo e quindi devi installartelo e manutenertelo da solo); io ad esempio non mi son mai trovato a dover usare windows in ambito lavorativo (e di aziende ne ho girate abbastanza)Dai, non ha senso.
Sono invece tante le persone che vorrebbero veder cadere il monopolio Microsoft (a me non me ne frega niente, per me può fare fior fior di quattrini, ma mi rode che al lavoro, anche di un certo ambito, mi mettano davanti un PC con Windows per poi dover usare CygWin per sviluppare), e molte persone in questo forum la penseranno certamente così. Le persone parlano come te, e poi chiamano Windows con l'appellativo "Windows".
No scusami, non intendevo dire che TU fai così. Quello che intendo è che MOLTI lo fanno, appellando Win come "IL NEMICO". E non dirmi che è così.
Ok, può anche valere il discorso che dici tu sulla diversità, ma quello che dico è, che ti importa se devi usare la directory rc.d o rc2.d ? A te non cambia niente. Per coloro che invece la pensano come me, cambia molto. Non che poi non si possa ricorrere ai ripari (basta spostare un file o creare la direcory e fare in modo di lanciare tutto il contenuto), ma ribadisco... A CHE PRO?
Domanda: tu ci guadagni qualcosa da questa diversità? Credi che l'adozione di una directory standard ti peggiori la situazione?
NOTA: /etc/init.d è GIA' standard. Debian fa dei link simbolici ai files di init.d e li piazza in rcX.d
E' come se ti installi una nuova distro e scopri che le configurazioni non sono in /etc
Sempre lo stesso discorso... a te, cosa importa se le cose sono in una o nell'altra?
Ok, può anche valere il discorso che dici tu sulla diversità, ma quello che dico è, che ti importa se devi usare la directory rc.d o rc2.d ? A te non cambia niente. Per coloro che invece la pensano come me, cambia molto. Non che poi non si possa ricorrere ai ripari (basta spostare un file o creare la direcory e fare in modo di lanciare tutto il contenuto), ma ribadisco... A CHE PRO?
Domanda: tu ci guadagni qualcosa da questa diversità? Credi che l'adozione di una directory standard ti peggiori la situazione?
NOTA: /etc/init.d è GIA' standard. Debian fa dei link simbolici ai files di init.d e li piazza in rcX.d
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importa perche' se usi script di init BSD ricadi nel primo caso e se usi systemV ricadi nel secondozacmarco ha scritto: Ok, può anche valere il discorso che dici tu sulla diversità, ma quello che dico è, che ti importa se devi usare la directory rc.d o rc2.d?
bhe se permetti a me cambia eccome tra init bsd e systemVA te non cambia niente.
entrambi i sistemi sono gia standardPer coloro che invece la pensano come me, cambia molto. Non che poi non si possa ricorrere ai ripari (basta spostare un file o creare la direcory e fare in modo di lanciare tutto il contenuto), ma ribadisco... A CHE PRO?
Domanda: tu ci guadagni qualcosa da questa diversità? Credi che l'adozione di una directory standard ti peggiori la situazione?
certo, si chiama init systemV ed e' standard dal 1990, data di rilascio di Unix SVR4; oggi quasi tutti gli *nix usano init systemV e giusto pochissimi (i *bsd, slackware) continuano ad usare, in maniera anacronistica, init bsdNOTA: /etc/init.d è GIA' standard. Debian fa dei link simbolici ai files di init.d e li piazza in rcX.d
no, e' diverso, nel primo caso ci sono due standard, viceversa nell'esempio della distro con i file di conf non in /etc c'e' un qualcosa di arbitrario che e' tutto fuorche' standardE' come se ti installi una nuova distro e scopri che le configurazioni non sono in /etc
a me importaSempre lo stesso discorso... a te, cosa importa se le cose sono in una o nell'altra?
Sisi certo, capisco benissimo il tuo discorso e il tuo punto di vista. Ma prova a pensarla diversamente, facciamo un esempio pratico. Tu usi slackware, ti trovi bene con questa e la usi per diversi anni. Dopo un certo lasso di tempo inizi a sentire bisogno di qualcosa di diverso e piuttosto che cambiare distribuzione decidi di farne una tua. Da buon utente slackware utilizzi la sua architettura poi magari ci aggiungi un gestore di pacchetti con relative dipendenze ed inizi a personalizzare tutti i pacchetti. Ecco che è nata una nuova distribuzione. Ora riporta questo esempio su più distribuzioni e capirai la difficoltà di realizzazione di uno standard.
Alla fine a mio avviso il bello di Linux è proprio questo, ognuno si sceglie la distribuzione che più gli si addice.
Ovviamente tutto questo ha anche un risvolto "negativo" (che è sicuramente eccessivo come termine) come hai evidenziato tu.
Ovviamente tutto questo ha anche un risvolto "negativo" (che è sicuramente eccessivo come termine) come hai evidenziato tu.
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Non sei mai stato in società grosse con le "roules aziendali" che certamente non possono essere cambiate da un consulente? Beato te!bha, solitamente per chi fa lavori tecnici in ambito informatico, se ti trovi bene ad usare un dato OS, l'azienda non ha problemi a fartelo usare (stante il fatto che puo' non supportartelo e quindi devi installartelo e manutenertelo da solo); io ad esempio non mi son mai trovato a dover usare windows in ambito lavorativo (e di aziende ne ho girate abbastanza)
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se telecom per te e' abbastanza grossa (ma anche oracle, piuttosto che enel, piuttosto che wind, piuttosto che sun, ecc..) ti informo che ribadisco quanto sopra (se fai un lavoro tecnico in ambito informatico, solitamente alle aziende poco importa che OS usi, al limite non ti danno supporto e sta a te installare e manutenere la tua macchina)zacmarco ha scritto:Non sei mai stato in società grosse con le "roules aziendali" che certamente non possono essere cambiate da un consulente? Beato te!bha, solitamente per chi fa lavori tecnici in ambito informatico, se ti trovi bene ad usare un dato OS, l'azienda non ha problemi a fartelo usare (stante il fatto che puo' non supportartelo e quindi devi installartelo e manutenertelo da solo); io ad esempio non mi son mai trovato a dover usare windows in ambito lavorativo (e di aziende ne ho girate abbastanza)
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eh? ma di che parli? secondo te dire che per me init bsd e systemV non sono la stessa cosa e quindi mi importa se mi trovo a usare uno piuttosto che l'altro e' non essere costruttivi?zacmarco ha scritto:Vabbè ragazzi, lasciamo perdere.
Ognuno di noi la pensa diversamente.
Poi, io cerco di avere una discussione costruttiva, cercando di capire le vostre ragioni. Se per voi le ragioni sono "a me importa", lasciamo stare.
quindi?P.S. gli standard sono due, ma Linux è uno solo!

